Il suo nome è Ester Giugno, vive a Rimini, in una delle città più turistiche della Riviera romagnola, e ha una grande passione: il ballo. È lei l’Insoorer del Mese di marzo 2024.
Collabora con noi da quasi un anno. “Mi trovo molto bene con Insoore — ci ha raccontato — . Avevo già lavorato in ambito assicurativo in passato, ma per una compagnia. Un periodo breve, durante una sostituzione di maternità. La flessibilità che mi garantisce Insoore è l’aspetto che preferisco di questa attività, insieme alla professionalità del team che segue la community su strada: sono tutti competenti, un punto di riferimento costante mentre si è in turno”.
Come ti sei imbattuta in Insoore?
Tramite annunci di lavoro su internet. Mi ha subito incuriosito la particolarità del lavoro. Mi trovo molto bene perché c’è flessibilità. I community manager sono altamente competenti, sempre molto reattivi nelle risposte a qualsiasi problematica. Come Insoorer, hai sempre a chi riferirti, sai che riceverai riscontro in tempi rapidissimi, nonostante le distanze.
Ti occupi anche di altro nella vita?
Sì, e il fatto che la flessibilità in Insoore consenta di organizzarsi con altri lavori è decisamente un plus. Prima della pandemia, facevo l’assistente turistica. Quando il settore è entrato in crisi, ho cercato altrove. Col passare dei mesi, mi sono resa conto che lavorare nel turismo prendeva troppo tempo, soprattutto durante le feste. Ho un figlio e devo organizzarmi bene. Così, dopo il Covid, ho deciso comunque di non tornare sui miei passi. Inoltre, faccio parte di due gruppi di ballo, mi alleno molto la sera e a volte faccio spettacoli di ballo.
Che genere di ballo?
Soprattutto caraibici: salsa, bachata, reggaeton e anche samba.
Da quanto tempo balli? Com’è nata questa passione?
Mi è sempre piaciuto, ne ero affascinata già da ragazzina. Non avevo mai studiato. E poi negli ultimi anni ho avuto l’opportunità di avere un po’ di tempo libero per me stessa e da quando è cresciuto mio figlio ho seguito questa passione. Ora saranno otto anni che ballo.
Cosa ti restituisce il ballo?
È una forma di espressione di sé ma serve anche per alleggerire qualsiasi umore. Quando balli, viene fuori anche il tuo carattere. Lo sport fa bene e anche per questo motivo ballo. Dovendo scegliere, rispetto ad altri sport, in questo più che sentire fatica, mi diverto.
Tu sei proprio riminese?
No, sono nata e cresciuta a Torino. Mi sono trasferita in Riviera quando avevo poco più di vent’anni per fare l’assistente turistica. Come dicevo, con la crisi del settore nei mesi della pandemia, e poi con il fatto anche di aver avuto un figlio, non riuscivo più a far conciliare gli orari del lavoro con le esigenze del bimbo. Quindi ho cercato di fare altro.
Di cosa si occupa in particolare un’assistente turistica?
È colei che cura gli interessi di molteplici gruppi di turisti contestualmente. Segue che vengano mantenute le norme previste dal capitolato, che è una sorta di contratto che viene firmato tra l’agenzia viaggi o il tour operator e il cliente finale. Per cui, se è previsto un determinato trattamento, deve essere garantito. Qualora non venissero rispettati i criteri, l’assistente turistica interviene per fare in modo che venga mantenuto o comunque ripristinato il servizio debitamente spettante.
Ci sono state situazioni particolari in cui ti sei trovata facendo il lavoro di assistente turistica?
Quando capita un overbooking e c’è una situazione di estrema urgenza, se il cliente finale la percepisse per quella che realmente è andrebbe fuori di testa. La cosa bella qui in Riviera è che in situazioni di emergenza, grazie alla collaborazione e alla solidarietà tra operatori, si riesce sempre a sistemare tutto.
Qual è un desiderio che hai per il futuro?
Di continuare a coltivare i rapporti con le poche persone che veramente meritano affetto intorno a me. Le persone che ti vogliono bene e che sono sincere nella vita sono poche e per questo motivo spero di avere sempre le persone giuste vicino, che mi accompagnino in questo lungo viaggio.
Qual è la cosa più bella che ti è capitata in questo viaggio che è la vita?
Mio figlio.
In cosa ti ha sorpreso di più dell’essere genitore?
Mi ha fatto capire cosa vuol dire davvero amare una persona.
Qual è il tuo miglior pregio?
Essere abbastanza versatile.
E il peggior difetto?
Sono un po’ testarda.
C’è un augurio che fai a te stessa per il futuro?
Di continuare ad avere sempre determinazione e tenacia in tutte le situazioni.