Giuseppe Giacovelli è l’Insoorer del Mese di agosto 2023

Insoore
3 min readSep 27, 2023

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L’Insoorer del Mese di agosto 2023 si chiama Giuseppe Giacovelli, ha origini pugliesi e per lavoro ha vissuto in moltissimi posti. Una città su tutte, però, lo ha fatto innamorare: Bergamo.

Attualmente, abita a Pavia, da dove parte per le rilevazioni da Insoorer. Lo abbiamo intervistato per conoscerlo più da vicino.

La tua famiglia ha origini pugliesi. Da dove viene, in particolare?

Da Bari. Mio padre lavorava in banca e quindi spesso doveva trasferirsi, e noi con lui. Poi ho iniziato la mia carriera lavorativa e ho avuto anche io tanti trasferimenti. Ho girato e fatto una dozzina di traslochi in vita mia, tra quelli prima di sposarmi e quelli dopo.

Anche tu hai lavorato nello stesso campo in cui lavorava tuo padre?

No, anche se da piccolo ero convinto che avrei fatto il suo stesso mestiere. Solo che, dopo essermi iscritto alla Ragioneria, ho capito che non era quella la mia strada. I miei genitori mi hanno lasciato libero di seguire gli studi che sentivo più vicini alle mie inclinazioni. Ho frequentato il liceo artistico e dopo il diploma ho fatto il militare a Cassino. Sono arrivato a Bergamo facendo l’agente di custodia. Lì ho lavorato per diverse aziende, fino a quando non sono entrato nel mondo della grande distribuzione, dove ho prima lavorato come allievo direttore e poi negli uffici di comunicazione e marketing.

In qualche modo, quindi, hai comunque seguito le tue inclinazioni.

Ora che ci penso, forse sì. Negli anni in cui lavoravo negli uffici di comunicazione e marketing, gli studi liceali mi sono tornati parecchio utili. Per esempio, nella costruzione di volantini e nei rapporti con le agenzie di stampa. Sono stati anni davvero anni molto interessanti, che mi hanno permesso di spostarmi parecchio.

Dove hai vissuto?

A Taranto, Foggia, Roma, L’Aquila, Pescara, Forlì, Varese, Gallarate, Bologna, Bergamo.

Bello!

Bello, sì.

Immagino anche faticoso.

Sì, anche faticoso. Sembra una cosa semplice e forse pure divertente, quella di trasferirsi spesso e vivere in diversi posti, ma non lo è sempre.

Qual è stata la città che hai preferito?

Forse Bergamo. Quando vivevo lì ero nel pieno dell’età spensierata, dai 18 ai 25 anni. Mi ha colpito per la sua bellezza, per la sua organizzazione, per il fatto di avere una città Alta e una Bassa. Ci torno spesso: una parte della mia famiglia è lì e anche la famiglia di mia moglie.

Nel tempo libero cosa ti piace fare?

Passeggiare nella natura, tra i boschi, sulle sponde dei laghi. Quando possiamo, io e mia moglie, partiamo. Nessuno dei due ama molto il caos, preferiamo i posti tranquilli. Quest’estate abbiamo fatto il giro dell’Umbria, del Molise, di una parte della Toscana, e nel Lazio, alla ricerca di piccole realtà, come Civita di Bagnoregio. Piccoli centri che sono un po’ fuori dai luoghi molto frequentati, ma che a me piacciono perché mi sembra di rivivere un passato che non ho conosciuto, ma che a mio avviso appartiene un po’ a tutti noi e mi piace riscoprirlo.

Se dovessi augurarti qualcosa per il futuro, quale sarebbe?

Acquistare una casetta in montagna con un giardino o un bel terrazzo, dove poter fare i barbecue — che è un’altra cosa che adoro — e poter stare con la mia famiglia. Nient’altro: sarei già felice così. Vivere nella serenità e nella tranquillità di un piccolo borgo. Chissà, magari in futuro accadrà.

Te lo auguriamo.

Grazie

Grazie a te.

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